Da una ricerca dell’Università di Palermo, algoritmi raffinati per le verifiche a taglio delle Travi PREM dimostrano riserve di resistenza rispetto alla mera applicazione degli Eurocodici

Venerdì, 12 Luglio, 2019
Autore: 

A.Monaco, P.Colajanni, L. La Mendola

Editore / Rivista: 

AICAP-CTE

Dagli Atti di Italian Concrete Days 2018

Diversi approcci metodologici e svariate prove di laboratorio dimostrano univocamente le risorse di resistenza delle Travi PREM rispetto agli algoritmi di normativa.

 

Le Travi PREM nascono come Travi Ibride, per le quali non esistono codici di calcolo normalizzati.

Le specifiche Linee Guida del CSLP del 2009, d’altronde, implicano che se un produttore applica per intero le regole del c.a. o, in alternativa, delle strutture miste tali Travi non necessitano di autorizzazione ma di una semplice classificazione del STC.

Per tale ragione, e per semplicità, la quasi totalità dei Produttori hanno adeguato la morfologia delle proprie Travi PREM a soddisfare o l’una o l’altra categoria strutturale.

Ciò ha comportato la sottovalutazione delle reali prestazioni di queste travi come dimostra questo articolo tratto dall’incrocio di molteplici ricerche sperimentali universitarie con approcci metodologici di verifica anche molto diversi ma tutti convergenti sul fatto che le reali prestazioni a taglio delle Travi PREM vanno ben oltre quanto risulta dalla mera applicazione delle norme e che c’è quindi ancora molto spazio per una normazione di queste strutture che ne possa certificare le prestazioni più elevate.