Quali sono le caratteristiche tecniche, i plus ed i minus dei pilastri prefabbricati centrifugati?

La tecnologia del calcestruzzo centrifugato nasce con i pali, cui si addice perfettamente. L'utilizzo di questa tecnologia per produrre pilastri strutturali è nata solo in tempi relativamente recenti e, a tutt'oggi, i pilastri centrifugati risultano ancora prodotti "innovativi", cioè non coperti da una norma di prodotto armonizzata e, quindi, producibili solo se "normati" da un ETA (European Technical Approval). Infatti, a fronte di concreti vantaggi, rimangono parecchi aspetti di tipo non tradizionale per il loro inserimento in una struttura.

Dopo la centrifugazione, il cls risultante ha alcune caratteristiche specifiche che riguardano la resistenza (molto alta; può superare i 100 Mpa!) e la rugosità (la superficie si presenta liscia come se fosse stata levigata. Quest'ultima caratteristica comune a tutta la superficie esterna senza eccezioni, accompagnata dall'utilizzo di inerti e cemento pigmentati (oltre che con casseri di forma qualsiasi), permette un aspetto estetico di sicuro impatto architettonico!

A fronte di ciò, si crea inevitabilmente un vuoto, nella parte centrale del pilastro, che va gestito strutturalmente o considerando la sezione resistente parzializzata o riuscendo a colarci dentro del cls in opera.

Si potrebbe pensare che fra i plus potrebbe esserci anche l'alta resistenza ma, scendendo nel dettaglio, purtroppo non è così.

Intanto la resistenza deve essere plafonata ai valori ammessi dalle NTC, o dagli eurocodici: in particolare i cls oltre la classe 70/85 Mpa devono essere autorizzati (NTC 2008 e 2018 par. 4.1 penultimo capoverso)) ed i valori oltre la classe 45/55 devono essere soggetti a sperimentazione preventiva con produzione poi soggetta a "specifiche procedure per il controllo qualità" (NTC 2008 e 2018 par. 4.1 ultimo capoverso. Procedure tutt'altro che semplici e di costo non indifferente che presupporrebbero un mercato fiorente per essere applicate in Italia.

Ma la questione più problematica è di come realizzare i nodi intermedi dei conci pluripiano, volendo realizzare dei nodi strutturali "umidi", cioè da completare in opera con un getto integrativo.

Infatti sarebbe oltremodo diseconomico immaginare dei getti integrativi con classe di cls così alta né sarebbe meno diseconomico gestire un cls di classe alta vicino ai nodi ed un cls di classe "normale" per la restante parte dell'impalcato (travi e solai).

Le soluzioni possibili sono, allora, o di innestare le travi lateralmente al nodo, dando così continuità al cls centrifugato, oppure di attraversare il nodo con una potente attrezzatura in acciaio da carpenteria però, nel primo caso la connessione diventa difficile da realizzare in cantiere e, nel secondo caso, si passa attraverso una connessione atipica (magari anche ingegneristicamente valida e/o brevettata) da assoggettare ad un certo non economico ETA.

Per una disamina più approfondita visita la ns sezione "Pilastri Prefabbricati in calcestruzzo centrifugato" oppure leggi l'articolo "Una tecnologia molto interessante in un quadro normativo che resiste alle innovazioni".